Euphorbia, la “sosia” del cactus
Con il nome Euphorbia, non si indica un solo tipo di pianta, bensì questo genere comprende decine di varietà diverse, e dalle caratteristiche anche molto differenti tra loro.
Tra le più conosciute e diffuse, però, ve ne sono alcune che, grazie alla loro somiglianza ai cactus, vengono spesso scambiate per quest’ultimi.
Tra queste piante, alcune raggiungono altezze importanti, mentre altre rimangono nane. Crescono moltissimo soprattutto in zone marittime, con un clima a loro molto gradito.
Il periodo di maggior sviluppo è quello tra agosto e fine ottobre, proprio per la loro predilezione per le temperature più calde .
Sono piante particolarmente resistenti e, come tutte le piante succulente, richiedono pochissima manutenzione e pochissime attenzioni.
I fusti, molto ramificati, sono eretti e con forma della base a triangolo o a quadrato. Le ramificazioni e il fusto stesso presentano dei bordi in rilievo, sui vertici dei quali sono presenti spine.
Quando la pianta è in fase di crescita, sviluppa al suo apice una parte nuova, dal colore più chiaro, e con piccole foglie che poi, una volta che la pianta si irrobustisce, si seccano e cadono.
Alcune varietà di euphorbia, come la ingens, presentano pochissime spine, e molto corte, e anziché produrre foglie, nella parte nuova sviluppano scenografici fiori verdi e leggermente profumati.
Come in tutte le piante grasse, i fiori hanno durata brevissima, dalle 24 alle 36 ore.
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